Le necropoli di Poggio Sommavilla

I primi scavi nelle necropoli di Poggio Sommavilla furono condotti negli anni 1836-1838 da Melchiade Fossati nei terreni Piacentini in vocabolo Ara de Gelsi e Collina.
Alla fine del secolo, nel fervore che caratterizzò le ricerche nell’agro falisco, Fausto Benedetti riprese gli scavi nelle necropoli in vocabolo Collina e Grotti. Sono le zone che si estendono alla base del colle di Poggio Sommavilla.
Negli anni 80 del secolo scorso la Soprintendenza Archeologica del Lazio dette l’avvio ad una serie di campagne di scavo, che hanno definito in maniera più puntuale l’estensione e il periodo d’uso delle sepolture e la cultura materiale dell’insediamento.
La tipologia tombale prevede sullo scorcio del VII secolo a.C. tombe a fossa ed a camera semi costruita, mentre con l’inizio del VI secolo a.C. viene definitivamente adottata la tomba a camera ipogea con loculi o banchine di deposizione sulle pareti.
Degna di nota nel panorama tipologico delle tombe l’influenza di modelli che venivano dalla città etrusca di Caere (camera con tetto displuviato con scolpita la travatura del tetto) o dall’Etruria interna tiberina (camera divisa da un tramezzo centrale in due ambienti).

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Utente:Arasmuseo/Sandbox2. (5 maggio 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 5 maggio 2020, 13:54 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Utente:Arasmuseo/Sandbox2&oldid=112781371.

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